Tuttavia, a questo momento, i dati oggettivi sono (i) incertezza sui tempi e modi della BREXIT e (ii) HARD BREXIT alla mezzanotte del 29 marzo p.v. in caso di mancato accordo o non rinvio del termine.
Ciò detto, tutti i soggetti regolamentati dei vari settori nonché le principali società commerciali dovrebbero considerare o aggiornare il rischio BREXIT, valutando atti interni e/o comunicazioni ai propri investitori e stakeholder.
Inoltre, in qualunque caso di BREXIT, dovranno essere rivisti, tra gli altri (A) l’offerta di servizi in libera prestazione transfrontaliera e con stabilimento, (B) l'offerta transfrontaliera di prodotti, (C) l’applicazione delle norme fiscali e tributarie UE e (D) la normativa societaria alla luce della libertà di stabilimento.
LS ha creato un apposito gruppo interdisciplinare (avvocati e commercialisti con varie specializzazioni) per monitorare la BREXIT e prestare assistenza a qualunque soggetto coinvolto, persona fisica o giuridica.
Ogni richiesta di chiarimenti o per un semplice confronto può essere inviata all’indirizzo BREXIT@lslex.com
18 gennaio 2019
Finlaw
BREXIT
L'ultimo voto ha creato incertezza ma paradossalmente ha riaperto a ogni esito possibile, da NO BREXIT a HARD BREXIT. Anche se la soluzione più probabile parrebbe essere quella di uno slittamento del termine del 29 marzo e una rinegoziazione con la UE.
