18 giugno 2019
La gestione del rischio nella logistica e nel trasporto
Le attività tipiche dell’operatore logistico e del trasportatore sono generalmente rischiose e, in alcuni casi, addirittura “pericolose”. La diligenza richiesta nello svolgerle è sempre più elevata e le coperture assicurative previste in caso di incidente non sempre sono efficaci.
Occorre che il rischio sia gestito e adeguatamente remunerato.
Nella normale gestione di impresa sono in aumento le procedure ed i modelli operativi che l’imprenditore deve seguire per svolgere la propria attività caratteristica (compliance). Non si tratta solo di burocrazia, bensì della creazione di valore, talvolta richiesto e comunque spendibile presso i clienti.
Chi che crea un danno ingiusto agli altri od alla Società o chi non riesce ad adempiere ai propri impegni contrattuali incorre in una responsabilità, che genera un obbligo risarcitorio, verso altre persone od enti. Pertanto, cerchiamo tutti, con la massima diligenza possibile di evitare di causare questi eventi, oppure, nel momento in cui essi accadono, di trasferirne tali obblighi (la responsabilità patrimoniale) in capo ad altri soggetti, che hanno assunto il relativo rischio in nostra vece.
Nel campo della logistica e dei trasporti, le pratiche utilizzate per la gestione del rischio (assestment) sono varie, a partire dalla costituzione di una società a responsabilità limitata appositamente dedicata alla sua gestione, dalla stipulazione di contratti di subappalto con soggetti terzi cui affidare l’esecuzione delle attività più pericolose, alla stipula di contratti assicurativi a copertura degli eventi più caratteristici.
Tuttavia, oggigiorno, questo non basta più !
Infatti e sempre più spesso, nel caso di incidente o non conformità, si chiede a qualunque impresa coinvolta di dimostrare documentalmente di aver fatto tutto quanto era nelle sue possibilità (in his arm’s lenght) per scongiurare il verificarsi dell’evento dannoso, ovvero per evitare che le sue conseguenze si aggravino e siano prontamente risolte (disaster recovery). Si tratta di concetti di diritto comune (per la verità, mutuati dal Diritto Romano) che si esplicano attraverso appositi documenti (di analisi o di gestione) che costituiscono un patrimonio (immateriale) dell’impresa.
Infatti, in caso di danno o inadempimento contrattuale, l’assenza di adeguata documentazione sulla diligenza prestata dall’imprenditore della logistica e/o del trasporto, lo coinvolge immediatamente sul piano della responsabilità patrimoniale. Vice versa, la presenza di un’adeguata compliance e di modelli operativi condivisi tra i suoi dipendenti, consente all’imprenditore di “vendere” meglio il suo servizio.
L’insufficienza delle deleghe e la responsabilità sociale
Ancora oggi, si crede invece che la gestione dei rischi dell’impresa possa essere svolta sul piano contrattuale, attraverso deleghe interne o clausole vessatorie con i fornitori che attribuiscano a terzi ogni conseguenza dal verificarsi di eventi dannosi. L’esame della Giurisprudenza nazionale ed internazionale porta invece a ritenere che molti tentativi di scaricare altrove le conseguenze di un’attività rischiosa non sono poi riconosciuti, a causa di norme che impongono comunque una responsabilità solidale tra tutti i soggetti della catena logistica, in relazione a certi eventi ovvero in considerazione della loro responsabilità sociale, vale a dire, nei confronti della collettività. Per non parlare poi dei danni commerciali.
Occorre muoversi e mettere per iscritto le proprie procedure
Il diritto dell’economia ed i gestionali informatici costituiscono degli adeguati driver attraverso i quali l’impresa di logistica e di trasporto del futuro sarà messa in grado di operare in maniera economica e profittevole. Essa è tenuta a valutare costantemente i fattori di rischio relativi ad ogni ambito della sua attività caratteristica, individuare le misure operative e le persone che dovranno gestirli, le probabilità del verificarsi di eventi lesivi dei diritti dei clienti o dei terzi, le procedure di ripristino e di salvaguardia del business. Secondo me, solo una volta raccolti questi dati, le deleghe e le attribuzioni di funzioni contrattuali avranno un senso e l’impresa produrrà valore.
La sua attività sarà più tranquilla e la polizza assicurativa sarà meno cara.
