Diritto delle Imprese
8 aprile 2019
Diritto delle Imprese

Leggo il testo dell’imminente D.L. “crescita” che il Consiglio dei Ministri sta per emanare e mi colpisce (negativamente) la norma che modificherebbe la disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico.

Leggo il testo dell’imminente D.L. “crescita” che il Consiglio dei Ministri sta per emanare e mi colpisce (negativamente) la norma che modificherebbe la disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico.

L’attuale normativa, che si vorrebbe modificare, confermando l’agevolazione fiscale ai condomini pari ad un credito d’imposta che giunge sino all’85% del costo, aveva reso accessibile l’ecobonus ed il sisma bonus consentendo la cessione di tale credito all’impresa esecutrice dei lavori e la successiva ulteriore cessione da parte dell’impresa ad un soggetto terzo collegato comunque all’appalto.

Il meccanismo, sebbene complesso, ha comunque consentito alle imprese del settore di intravvedere un rilancio, atteso che, con la possibilità della seconda cessione, avrebbero superato lo scoglio di doversi rendere cessionari di crediti d’imposta per importi insostenibili.
Il Governo, ora, ci vorrebbe proporre, in alternativa al sistema vigente, di comprimere I tempi di compensazione dei crediti d’imposta da dieci a cinque anni (e fin qui c’è solo il plauso), ma poi prevede uno sconto sul valore dell’appalto, che si tramite in credito d’imposta per le imprese esecutrici dei lavori. Nessun cenno alla possibilità delle imprese di cedere tale credito d’imposta.
Il risultato sarà quello di consentire l’accesso al mercato degli interventi di riqualificazione energetica soltanto ai grandi players nazionali, gli unici in grado di compensare gli ingenti crediti d’imposta che matureranno, così che il ruolo delle piccole e medie imprese del settore sarà totalmente subalterno ai “grandi”, con buona pace del principio di libera concorrenza.
Una scelta infelice, che è paradossalmente inserita nel D.L. Crescita! La crescita di chi?
LS LEXJUS SINACTA - VIA LARGA 19, 20122 MILANO

Desiderate maggiori informazioni su questo argomento?
Il nostro team di esperti è a Vostra disposizione.


Altri post sul tema "Diritto delle Imprese":

4 ottobre 2018

L’incarico di amministratore di società si presume oneroso

Segnalo la recente ordinanza della Cassazione (n. 24139 pubblicata il 3 ottobre 2018), che ribadisce un principio spesso ignorato nella pratica.

leggi tutto
4 ottobre 2018

Le responsabilità dell’amministratore senza deleghe di società di capitali.

E’ diffusa la convinzione che la partecipazione ad un consiglio di amministrazione di una società di capitali, laddove non siano state conferite deleghe operative, non comporti responsabilità. Si tratta di una convinzione errata.

leggi tutto
4 ottobre 2018

La prova dell’intestazione fiduciaria della quota sociale

Il Tribunale di Milano con una recente sentenza pubblicata il 2 agosto 2018 ha esaminato il caso in cui due soggetti, dopo essersi accordati per creare una società di capitali, intestando ad uno di essi la partecipazione dell’altro, controvertano sull’esistenza del loro originario accordo (negato dal soggetto intestatario della partecipazione) e delle prove ammissibili circa l’esistenza dell’accordo stesso.

leggi tutto
4 ottobre 2018

Alcune note introduttive sull’imminente nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Il Governo Conte si appresta ad approvare il decreto legislativo, che darà attuazione alla legge delega del 19 ottobre 2017 n. 155, che ha dettato i principi e le linee guida del nuovo codice della crisi d’impresa. Il testo è passato all’esame dei Ministeri concertanti (Giustizia, Economia e Finanze, Lavoro) e dovrà essere emanato nella forma del Decreto entro il prossimo 14 novembre, data ultima indicata nella delega.

leggi tutto