3 ottobre 2019
RISK ANALYSIS ED INCONTERMS NELLA LOGISTICA E NEL TRASPORTO
L’imminente revisione degli INCONTERMS, clausole standard relative ai commerci internazionali emesse dalla ICC - International Chamber of Commerce, una delle più diffuse organizzazioni di business a livello mondiale, ci offre lo spunto per approfondire alcuni temi cari alla Risk Analysis, che è l’attività che ciascun imprenditore dovrebbe svolgere per monitorare, gestire e “prezzare” i rischi tipici della sua attività caratteristica.
Gli Inconterms non risolvono la risk analysis, ma la indirizzano
Naturalmente, l’apposizione degli Inconterms, specie se avviene su contratti in cui l’imprenditore non è parte interessata, bensì mero esecutore dei servizi di logistica e di trasporto, non esaurisce l’ambito della sua responsabilità.
E’ infatti ormai assodato che i rischi propri dell’impresa debbano ormai essere valutati attraverso un apposito processo (c.d. compliance) che, valutandone i vari fattori, innalzi il livello di sicurezza e la continuità del business caratteristico.
Per esempio, gli effetti di un possibile incendio di un magazzino, potranno essere prevenuti attraverso idonee strutture, ma anche mitigati con la messa in atto di misure organizzative ed organizzative finalizzate all’efficiente ripristino del servizio, che abbiano già catalogato tale evento, sotto il profilo della probabilità, dell’impatto per il cliente, del tempo necessario alla ripresa dell’attività etc., avendo già coinvolto tutte le funzioni aziendali interessate: servizi generai, Security, safety, IT e Direzione operativa, con relative tempistiche operative, dalle azioni immediate a quelle che potrebbero portare avanti successivamente (Fonte Geodis).
Ad ogni commessa importante andrebbe collegata una scheda di rischio contenente tutte le informazioni rilevanti all’assunzione dei relativi rischi, collegato all’impianto ed al personale che si intende utilizzare per eseguirla (risk assestment).
Nella supply chain, l’attività dei fornitore è pretesa a coordinare per conto del cliente l’efficienza dell’intero flusso di approvvigionamento delle risorse e di stoccaggio dei prodotti finiti, con mezzi propri ovvero attraverso vettori esterni all’azienda: questa attività si espone a scenari di rischio connessi alla possibile interruzione della catena, ma anche ad errori di pianificazione, ad eventi esterni incontrollabili a rischi finanziari. Tutte queste analisi e conoscenze costituiscono il valore intrinseco dell’imprenditore e della sua azienda, ma vanno condivise, attraverso appositi documenti, con il personale addetto, gli azionisti, gli stakeholders e non ultimi, i propri legali, affinché, a fronte di un evento dannoso od una non conformità, sia loro possibile rappresentare i limiti della responsabilità del cliente, civile o penale, nonché immediatamente perseguire le persone o gli Enti preposti alla attivazione dei c.d. recovery plan.
